PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2019-2021
DESCRIZIONE: Odex
LOCATION: ROMA
COMMITTENTE: privato
FOTOGRAFO: Sebastiano Luciano
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A Roma, una abitazione di circa 140 mq è stata oggetto di un intervento di totale ripensamento dello spazio.
L’intervento si è posto come duplice obiettivo, nell’ambito di una rinnovata nuova percezione visiva, di trasformare la spazialità in origine bloccata in una spazialità più libera, dominata da continuità e sfondamenti percettivi e di conquistare, con l’apertura di nuove grandi vetrate, un nuovo rapporto con l’ampio terrazzo, prima quasi ignorato e poco partecipe dell’abitazione, ora divenuto parte integrante e naturale prolungamento della casa all’esterno.
L’intervento ha previsto lo svuotamento totale dell’abitazione originaria con tutte le sue partizioni interne, liberando l’involucro.
Il nuovo spazio è continuo e libero, ripensato secondo una composizione dove pochi e riconoscibili elementi architettonici ridisegnano lo spazio intrattenendo tra loro colloqui visivi: il setto cavo, il blocco dei servizi e i due volumi isolati.
Netta, dal punto di vista funzionale è la separazione tra la zona giorno, tutta protesa verso il terrazzo, sua estensione, e la zona notte, appartata e protetta.
Il setto cavo addensa in un unico elemento plastico e funzionale la cucina, la cabina armadio e lo studio.
Esso separa nettamente l’ambito pubblico da quello privato e intimo della casa, pur generando, con le sue due profonde strombature che lo attraversano (dando accesso separato alla camera padronale e all’area riservata ai figli), accelerazioni visive e sfondamenti percettivi che attraversano l’intera abitazione. All’occorrenza, ampi pannelli scorrevoli garantiscono la chiusura di questi passaggi separando anche visivamente le due parti.
Il blocco dei servizi, addossato all’involucro in posizione periferica, contiene e accorpa i due bagni; esso non si sottrae al ruolo di fondale visivo della prospettiva quando, la porta in posizione aperta svela il suo contenuto, un grande lavabo fontana in pietra.
I due volumi, con il loro contenuto funzionale, sono elementi che organizzano e qualificano lo spazio. Quello posto di fronte all’ingresso troneggia vistosamente plastico al centro dello spazio, organizzandolo e garantendo un filtro visivo che definisce l’ambito più protetto dell’area pranzo e della cucina.
L’altro, delimita l’ambito della stanza dei figli; pur garantendo la continuità spaziale e percettiva, consente la chiusura con pannelli scorrevoli e rotanti. Questo è uno spazio flessibile che può essere, secondo le esigenze mutevoli degli abitanti, mantenuto come unico ambiente o diviso in due unità separate mediante un elemento divisorio temporaneo.
La zona giorno è un unico spazio fluente e continuo caratterizzato da diversi ambiti; esso si sviluppa tutto intorno al terrazzo che torna ad essere godibile, come naturale estensione della casa, e come amena visuale di verde avvolta nell’intensa luce dell’esposizione a sud.
Le nuove murature esprimono solidità e alludono a desueti e antichi spessori, bucature ampie, strombate, incise, o più fortemente scavate, raccontano di una materia sulla quale si agisce per sottrazione.
La vista percorre spazi nitidi e astratti; infilate prospettiche dilatano lo spazio; ad accelerare la prospettiva, che infila l’abitazione per tutta la sua lunghezza, contribuiscono i piani orizzontali della libreria.
Lo spazio, da bloccato e compresso diventa continuo e tutto proiettato all’esterno, sul fondale del cielo al di sopra dei tetti che torna pienamente ad essere partecipe della casa.