PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2017-2018
DESCRIZIONE: Filo-sofia
LOCATION: SAN CESAREO
COMMITTENTE: privato
CONSULENTI: Ing. G. Di Cecco (strutture)
FOTOGRAFO: Alessio Mitola
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PUBBLICAZIONI:
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Nei pressi di Roma, a San Cesareo, al di fuori del contesto cittadino, ma neppure in una realtà pienamente rurale, si trova l’abitazione che è stata oggetto dell’intervento. Questa, posta al piano intermedio di un edificio degli anni 60, costruito per successive ed eterogenee addizioni, al mutare, nel tempo, delle esigenze della famiglia proprietaria, ha ritrovato un nuovo recente assetto.
L’abitazione originaria, caratterizzata dalla consueta spazialità bloccata e intasata da partizioni interne, con corridoio e tante stanze rigidamente accostate era, inoltre, del tutto disinteressata alla esposizione e alle peculiarità panoramiche degli affacci.
L’intervento, ha previsto lo svuotamento totale dell’abitazione originaria da tutte le sue partizioni interne; concepito secondo una logica spaziale opposta a quella, chiusa e bloccata, che ha governato l’abitazione originaria, predilige invece, una spazialità nella quale dominano continuità e sfondamenti percettivi. Tuttavia, a caratterizzare e vincolare imprescindibilmente la potenzialità spaziale della casa, è la struttura, in muratura continua, che genera un andamento per fasce parallele; viene comunque perseguito con ostinazione il ribaltamento sia funzionale che spaziale della casa, la zona giorno è spostata finalmente verso la luce e il panorama, aperta sul paesaggio della campagna retrostante, la zona notte è invece organizzata nella parte meno panoramica della casa, prossima al suo ingresso, separata tra quella dei figli e quella più intima e nascosta dei genitori.
L’atto progettuale, con uno sforzo di estrema sintesi, riduce a due soli segni l’intervento, ridisegnando lo spazio. Sono il setto dei servizi e il “guscio” della libreria, unici elementi della composizione. Questi, acquisendo sostanza funzionale e vigore plastico, definiscono uno spazio ampio e continuo che attraversa l’intera casa: è lo spazio pubblico della casa, conformato secondo ambiti funzionale diversi, da quello più contratto che individua l’ingresso, a quello dilatato del soggiorno, nel quale, appartata, trova posto anche la cucina. La vista attraversa liberamente questo spazio, dalla strettoia dell’ingresso al soggiorno, rincorre la luce e la veduta sul paesaggio esterno. I corridoi sono totalmente aboliti.
Il setto dei servizi, separa la zona notte riservata ai figli; caratterizzato plasticamente dalle profonde strombature del portale gemino, che dà accesso alle stanze, e dal taglio orizzontale della cucina, che ne caratterizza la sua testata affacciata sul soggiorno, concentra il suo contenuto funzionale di servizi, cucina, armadi, in una unica massa che si addensa geometricamente lungo una direzione, accelerando otticamente la visuale e accompagnando il visitatore verso il soggiorno.
Il guscio della libreria separa, occultandola, l’area notte matrimoniale, quella più intima e segreta della casa. Il suo andamento spezzato agisce sulla percezione visiva dello spazio, accentuando la contrazione iniziale della visuale, vissuta dal visitatore, e la sua successiva dilatazione, impressa anche dai profondi segni orizzontali della libreria che scavano la massa muraria, sino a rimandare al paesaggio esterno.
Le nuove murature, esprimono solidità e alludono a desueti e antichi spessori, bucature ampie, strombate, incise, o più fortemente scavate, raccontano di una materia sulla quale si agisce per sottrazione. La vista percorre spazi nitidi e astratti; infilate prospettiche dilatano lo spazio; ad accelerare la prospettiva, che infila l’abitazione per tutta la sua lunghezza, contribuiscono i piani orizzontali della libreria. Lo spazio, da bloccato e compresso diventa continuo e tutto proiettato all’esterno, sul fondale verde della campagna che torna pienamente ad essere partecipe della casa.