PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2012 - 2017
DESCRIZIONE: Parco attrezzato S. Galla
LOCATION: ROMA
COMMITTENTE: Pontificia Opera per la Preservazione della Fede e la Provvista di Nuove Chiese in Roma
COLLABORATORI: Arch. V. Pizzuto
FOTOGRAFO: Fabio Fiorini
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PUBBLICAZIONI:
https://mooool.com/en/park-in-s-galla-by-delisabatini-architetti.html
https://paysage.it/annualita-topscape/2018-2/#
Il progetto si pone come obiettivo di dotare la parrocchia di Santa Galla di un oratorio aduso della comunità.
Il grande vuoto esistente ribassato di circa cinque metri rispetto alla quota stradale diventa uno spazio verde deputato alle attività ludiche, ricreative, sportive e anche contemplative.
L’area, quasi totalmente in piano, è il fondo di un grande vuoto incassato nel suolo urbano ed è caratterizzatadal suo limite, un salto di quota netto che sovverte la consueta visione della città, imponenendo dal suointerno una vista attenuata dell’intorno, conferendole una nota di appartata riservatezza.Unica, la massa della chiesa e della canonica, domina l’area, articolandosi elevata al di sopra del suolo.
Il verde esistente, consistente sia dal punto di vista quantitativo che dimensionale, è privo di un disegnoordinatore complessivo. Tranne che per una presenza di alti cipressi da siepe disposti a ribattere i bordi e diun filare di alberi che attraversa l’area, le altre alberature sono frutto di casuali interventi successivi.
Il progetto si inserisce nell’area considerando i vincoli delle alberature esistenti, cercando di salvaguardare le piante compatibilmente con le nuove ingombranti funzioni.
II progetto introduce all’interno dell’area l’ordine mancante attraverso un disegno dalla geometria forte e riconoscibile, ben visibile dalla quota sopraelevata della strada, agendo sulla modellazione del suolo e sul verde. Il suolo è arricchitoda cinque impronte, come contenitori di funzioni specialistiche, tenute insieme da sinuosi sentieri e immerse in un giardino dalla forte valenza ambientale. Queste sporgono appena per non intaccare il carattere speciale del luogo.
Cinque figure si stagliano come impronte impresse al suolo, ribadendo e contrapponendo la loro contrastante natura geometrica alla concezione libera e informale del verde che le circonda.
Queste figure, modellando il suolocon i loro bordi in forte rilievo, definiscono ambiti protetti, conclusi e specializzati in aree funzionali (i due campi sportivi, l’area giochi per bambini, l’orto didattico e l’area incontro lastricata in pietra).
Gli argini erbosi in terra delle cinque aree intrattengono tra loro rapporti visivi, definiscono un dentro e un fuori; influenzano la visione e la percezione dello spazio; sono limite, barriera o sponda, indirizzano e contengono vedute.
L’area principale delle cinque, lo spazio vasto e geometrico dell’area incontro, ribassato rispetto al suolo, è accessibile da varchi aperti nei suoi argini erbosi. La sua conformazione lo rende adatto ad ospitare eventi e attività diverse (ludiche culturali e religiose). Lo spazio, regolare e accogliente, é circondato da sedute ed è interamente lastricato in pietra.
Le cinque impronte funzionali vengono collegate a tre a tre tramite sottrazioni puntuali degli argini erbosi operate lungo due allineamenti che si incrociano nell’area del campo di calcetto. Lungo l’infilata visiva delle aree specializzate si può avere una visione totale dello spazio.
Diversi percorsi dall’andamento sinuoso connettono tutti gli elementi del giardino.
Il percorso principale, anche carrabile, lega tutte e cinque le figure.Questo é affiancato dalla massa arborea del boschetto che non preclude la visuale al livello del suolo, lasciando intravedere scorci tra i dossi erbosi e l’area incontro lastricata.I percorsi secondari, solo pedonali, sempre liberamente percorrono l’intero giardino scansandosi o accostandosiagli argini erbosi delle cinque aree.
Esterno alle cinque aree, il verde assume un andamento più naturale: un suolo modellato da morbidi dossi tra i quali si muovono i percorsi dall’andamento sinuoso.
E’ evidente la strategia dell’intervento nella progettazione del verdela quale prevede di conservare gli alberi esistenti, integrandoli con nuove piantumazioni, nell’ambito di un disegno ordinatore complessivo.
Molte nuove piante si addensano attorno al filare esistente di tigligenerando una massa arborea dal portamento e dal cromatismo vario e mutevole al variare delle stagioni e attenuando la rigida presenza del filare. Questo elemento spaziale fondamentale completa la composizione, rafforzando il percorso principale eintroducendo nuove inaspettate visuali.
Il boschetto di essenze diverse introduce una accesa nota di colore al variare delle stagioni; delicate betulle, liquidambar e ginko biloba, affiancano i tigli esistenti, accendendo il giardino di spettacolari colori autunnali.
Sul bordo del giardino, gruppi di pioppi alti e sottili sono disposti di volta in volta con azione schermante, come fondale di visuali, come agili elementi compositivi verticali, come importanti elementi cromatici che completano la composizione.I pruni rossi, arbusti dalle dimensioni contenute, sono riuniti ai bordi in macchie accese di colore, dalle nuvole rosa delle fioriture primaverili ai rossi del fogliame estivo, a contrasto con i colori e la verticalità dei pioppi.