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PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2018
DESCRIZIONE: New Urban Centre of Veliko Tarnovo - Master Plan, International Architecture Competition
LOCATION: VELIKO TARNOVO, BULGARIA
COMMITTENTE: Comune di Veliko Tarnovo
COLLABORATORE: Arch. Luca Lanciotti


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PUBBLICAZIONI:


Il progetto interpreta l’esigenza di trasformare un’area, oggi percepita come periferica, in un nuovo centro urbano (NUC), valorizzando l’elevato valore paesaggistico e strategico dell’area, contribuendo a rilanciare l’intera vita cittadina.
Il progetto, concilia la richiesta di realizzare un consistente volume costruito, con una spiccata impronta ecosostenibile e attenzione alla vivibilità, configurandosi come un nuovo “quartiere verde”. Questo nuovo polo urbano ha una vocazione culturale e turistica ma allo stesso tempo è un luogo abitato e dotato di servizi che appartiene a tutti gli effetti alla città. 
Il progetto si integra organicamente con la struttura urbana della città, è riconoscibile ma non estraneo ad essa.
Il nuovo nucleo interagisce con la città esistente, risolve e valorizza il rapporto con il fiume, la natura, e le visuali panoramiche.
Il progetto si presenta come un “quartiere verde”, dove l’edificato, pur rilevante nella quantità, come richiesto, si addensa lungo un asse, una spina centrale, un percorso, che struttura l’intera struttura urbana del Masterplan, liberando l’area e lasciando ampie distese verdi circostanti. 
Il progetto riprende alcuni tracciati dal vecchio piano, mantenendo tutte le infrastrutture già realizzate, ma, nella logica del “quartiere verde”, riduce la viabilità carrabile a favore di quella pedonale e ciclabile, assicurando la massima vivibilità e la riduzione del traffico. 
Perseguendo l’obiettivo della massima vivibilità di questo nuovo pezzo di città, assume grande rilevanza il percorso pedonale centrale. La grande passeggiata è l’elemento che connette funzionalmente e spazialmente tutte le funzioni assicurando al nuovo quartiere, e alla città intera, un nuovo grande e tranquillo luogo della socializzazione. La sua lunghezza è circa 500 m, con una larghezza variabile tra i 30 e i 22 m.  Gli edifici formano un fronte sul percorso, mentre si aprono in corti aperte posteriormente, aperti verso il verde e i panorami, verso la città e la valle del fiume.  Gli edifici esistenti mantenuti, si integrano con questa struttura. (Università, edifici amministrativi, fabbrica farina, ciminiere, archivio militare etc).
Il percorso pedonale ha due poli alle estremità, l’expo e l’hotel torre, inframmezzato da altri momenti di pausa, piazze e slarghi, pause spaziali al viale, diversamente connotate, adatte ad ospitare eventi e manifestazioni, etc.
La presenza dell’acqua è costante e accompagna il visitatore lungo tutta la sua lunghezza; si presenta come un calmo specchio d’acqua geometrico, oppure come un segno libero che traccia una linea sinuosa e che movimenta e vicacizza lo spazio pubblico che attraversa. Talvolta, si allarga in specchi d’acqua, dalla sagoma più libera e naturale, a sottolinere e qualificare spazi e momenti di pausa lungo il percorso. 
La piazza bassa costituisce l’accesso monumentale all’asse provenendo dal centro della città: organizza l’ingresso inferiore dell’expo con uno spazio esterno ampio connesso direttamente all’atrio (anfiteatro) e sul quale si può aprire anche la sala grande (all’occorrenza), inoltre risolve il rapporto con l’università e avvia con una grande scalinata il percorso pedonale.
La piazza expo superiore belvedere collega spazialmente e funzionalmente gli edifici esistenti dell’università e dell’agenzia delle entrate con il nuovo edificio dell’expo, il suo ingresso superiore e il suo giardino segreto.  La piazza, con il suo ampio specchio d’acqua, si inclina a formare un teatro all’aperto adatto ad ospitare spettacoli all’aperto e manifestazioni; inoltre guarda il panorama della valle, il monumento e la città antica oltre il fiume.
Piazza della Administrative Court, risolve spazialmente il rapporto tra gli edifici esistenti e la nuova Library che assume rilevanza nella nuova struttura urbana; costituisce una prima pausa rilassante di verde lungo il percorso pedonale.
Piazza successiva, connette visivamente Fabbrica Belyanka con le ciminiere mantenute. Lo spazio, con ampie zone lastricate, è arricchito dal verde e dall’acqua che si allarga in uno specchio dall’andamento naturale e dal bosco che risale dalla valle sino ad avvolgere le due ciminiere. Questo è uno spazio pausa dotato di zone ombreggiate.
L’ultima piazza terminale, sotto l’hotel torre, conclude il percorso. É uno spazio raccolto affacciato sulla valle e sul fiume, con ampie zone ombreggiate, arricchito dall’acqua che conclude il suo corso in un ameno laghetto.
Accessi connettivo visuali: Il grande percorso pedonale, accessibile da più punti, è l’elemento che connette funzionalmente e spazialmente tutte le funzioni assicurando al nuovo quartiere, e alla città intera, un nuovo grande e tranquillo luogo della socializzazione.   Il percorso è inframmezzato da pause spaziali, piazze e slarghi, adatte a ospitare eventi, aperti con visuali sul panorama della valle e della città antica verso il fiume.
Verde: Tutti gli alberi esistenti sono mantenuti o ricollocati nel progetto e centinaia di nuovi alberi integrano e completano il verde esistente. Il suolo è una distesa di verde che mantiene la sua permeabilità naturale, attraversato da poche strade carrabili e dalla rete di percorsi pedonali e ciclabili. Il bosco, dalla valle del fiume, si addentra e insinua con tentacoli tra gli edifici a cercare il contatto con il verde esistente del Marno Pole park e la città.
Funzioni: Il mix funzionale assicura la vitalità del quartiere a tutte le ore; l’asse pedonale, sempre vivo, è percorso e vissuto da utenti diversi.
Le funzioni commerciali, negozi, ristoranti e bar, trade e funzioni e di svago, occupano i primi due piani lungo tutta la passeggiata pedonale, con alcuni edifici interamente dedicati in prossimità dell’hotel torre. 
Le scuole sono collocate lungo l’anello carrabile e ciclabile, verso la città, per una immediata raggiungibilità anche dal quartiere confinante. 
Gli impianti sportivi, lungo l’anello carrabile e ciclabile, si affacciano verso il fiume e il bosco, collegati alle passeggiate lungo la sponda e la possibilità di vivere il rapporto con il fiume e con attività ad esso legate, come canottaggio etc.
Trasporti e comunicazioni: l’obiettivo è quello della riduzione del traffico a favore di una maggiore vivibilità.
Per salvaguardare l’integrità della passeggiata pedonale e delle aree pedonali annesse, il traffico veicolare, oltre a quello ciclabile, si svolge ad anello intorno ad essa, con solo due attraversamenti trasversali. Connessa alla viabilità esistente circostante, questa viabilità serve posteriormente tutti gli edifici della spina centrale, ma anche le scuole e gli edifici sportivi; lungo questo anello, in posizione strategica, trovano posto i parcheggi a raso e gli accessi al vasto parcheggio sotterraneo (circa 75.000mq e oltre 2000 posti auto) che consente di liberare al massimo la superficie dalla presenza ingombrante delle auto e dedicarla al verde.    Il collegamento con un nuovo ponte ai quartieri oltre il fiume è mantenuto, come in precedenti progetti, ma il traffico non attraversa a raso il progetto ma affonda nel sottosuolo, senza arrecare disturbo alla tranquillità del nuovo quartiere verde.  
Percorsi pedonali e ciclabili: Relativamente alle piste ciclabili, oltre all’anello già descritto, una rete di percorsi serve l’intera area, connessa anche alla città.
I percorsi pedonali, oltre alla grande passeggiata, costituiscono una rete capillare che serve l’intero progetto estendendosi dall’area costruita alle aree verdi, sino a collegarsi con la città circostante.
Sostenibilità economica ed ecologica: il progetto si adatta al suolo esistente senza stravolgerlo.  Tutti gli alberi esistenti sono mantenuti o ricollocati nel progetto e centinaia di nuovi alberi integrano e completano il verde esistente. Il suolo è una distesa di verde che mantiene la sua permeabilità naturale, attraversato da poche strade carrabili e dalla rete di percorsi pedonali e ciclabili. Il bosco, dalla valle del fiume, si addentra e insinua con tentacoli tra gli edifici a cercare il contatto con il verde esistente del Marno Pole park e la città.