PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2014
DESCRIZIONE: International Competition for Reconstruction, Renovation and Facade Design of NEC, Sofia
LOCATION: SOFIA
COMMITTENTE: UBA – Unione degli Artisti Bulgari
COLLABORATORI: Arch. F. Ominetti, M. Riggi
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PUBBLICAZIONI:
L’edificio esistente appare oggi inadeguato, in pessimo stato e obsolescente. Inoltre, a nostro avviso, presenta una inopportuna commistione e interferenza di funzioni, accostando uffici in affitto agli spazi puramente espositivi.
Il concorso offre l’opportunità di pensare a una totale riorganizzazione dell’edificio, al suo interno e al suo esterno, per adeguarlo allo standard degli edifici espositivi internazionali.
Il progetto ha come obiettivi il raggiungimento di una nuova e più interessante spazialità attenta all’aspetto visivo e percettivo, coniugata con una notevole flessibilità oltre alla ottimizzazione funzionale, termica e impiantistica.
L’edificio, attualmente, si presenta come un volume unitario sospeso su un piano terra libero, con una zona basamentale, distinta anche nel materiale. L’edificio è però costituito da una semplice sovrapposizione di piani privi di connessioni spaziali e visive.
L’idea:
L’edificio esistente viene svuotato delle sue partizioni interne e della scala, le strutture in cemento messe a nudo, le facciate esistenti mantenute ma inglobate in un nuovo involucro che conferisce all’edificio un carattere di maggiore solidità, accentuando l’aspetto unitario e massivo del volume superiore, sospeso sul piano terra libero, distinto dal basamento. Il rivestimento in pietra e le ridotte bucature strombate ne accentuano l’aspetto solido. Il volume, aumentato di un piano in copertura (bar e terrazza) si abbassa accogliendo il nuovo piano uffici in corrispondenza dei due fronti strada.
Il basamento, liberato da ogni partizione, si conforma come un unico solido modellato e distinto dal volume superiore, anche nel materiale, definendo lo spazio del piano terra (foyer).
L’intervento accentua il carattere di sospensione del volume;
Un grande vuoto, viene aperto a tutta altezza entro l’edificio, generando, con il piano terra, foyer/esposizione, un unico spazio continuo, articolato e complesso, che riorganizza funzionalmente e percettivamente l’intero edificio. Compresso e dilatato al piano terra questo spazio risale in verticale, sino alla sommità dell’edificio, inseguendo la luce; percorso in più direzioni da rampe ascendenti che conducono alla terrazza in copertura, è attraversato dallo sguardo, dalla luce e dai flussi di visitatori che risalgono la nuova scala. Esso svela, nel suo conformarsi in arretramenti e avanzamenti geometrici, il telaio strutturale liberato, a tratti, interamente. Al piano terra è uno spazio cuscinetto sotto il volume sospeso, più compresso sui due fronti delle strade, dove il volume superiore si abbassa (nuovo piano uffici), più arioso all’interno dove gode di maggiore altezza e scorci visivi.
Questo grande spazio rappresentativo è foyer e spazio espositivo adatto ad ospitare grandi installazioni, sculture, grandi tele, opere luminose e performance diverse che non trovano collocazione nelle più ridotte sale espositive superiori dalla altezza limitata.
All’interno, il volume, liberato dai controsoffitti, mostra la struttura e le travi a vista caratterizzando e qualificando i nuovi spazi.
Il progetto
Piano interrato: prevede la demolizione di un tramezzo per avere la massima disponibilità di spazio per il deposito delle opere. L’ex locale è destinato a deposito per gli arredi della sala conferenze del piano terra, che possono essere allestiti o rimossi secondo l’occorrenza.
Piano terra: liberato dalle partizioni interne, è riorganizzato in un unico grande spazio, foyer espositivo a tutta altezza, nel quale, la nuova scala risale si arrampica, raggiungendo tutti i livelli dell’edificio. Il grande foyer espositivo è totalmente visibile dalla strada e aperto, con scorci visivi tra i volumetti, sulla corte retrostante. Vetrate su tutti i lati garantiscono la massima permeabilità visiva dall’esterno. L’ accesso al locale interrato viene mantenuto sostituendo le vetrate integrandole all’edificio.
La vista attraversa in orizzontale, indisturbata, l’intero piano.
Le funzioni minori, spazi commerciali, piccole gallerie, servizi igienici e la cucina del bar, sono concentrate e contenute entro volumetti cavi nei quali si conforma il basamento. Essi sono disposti, con andamento frammentario, al bordo, in corrispondenza della corte retrostante.
La sala del bar, accessibile dall’esterno e dall’interno, è totalmente vetrata assicurando la continuità visiva del piano; vetrate impacchettabili consentono la totale apertura, secondo l’uso, verso il foyer.
La sala conferenze, per garantire la massima flessibilità d’uso del grande spazio, è delimitata da pesanti tendaggi mobili motorizzati che possono essere aperti o chiusi secondo le esigenze. Non occlude dunque permanentemente lo spazio. La stessa forma e dimensione della sala potrebbe essere variata con l’uso di binari dal tracciato diverso. Le sedie possono essere rimosse e stipate nel locale apposito del piano sottostante. Così il grande spazio, totalmente libero, può ospitare anche installazioni e opere colossali. Alcune immagini mostrano l’installazione di “Calamita cosmica” di Gino de Dominicis e la sfera di Arnaldo Pomodoro.
Il bookshop è anch’esso interamente delimitato da vetrate, ed è accessibile anche dalla strada; al suo interno, librerie dall’altezza limitata non occludono la visuale garantendo la permeabilità visiva.
A ridosso degli ascensori, che rimangono inalterati, è il lungo banco in pietra dell’accoglienza con il guardaroba.
In prossimità dell’ingresso è posizionato il banco in pietra, postazione per un eventuale addetto al controllo e alla sicurezza.
Tra i volumetti, la vista si apre su scorci di opere esposte nella corte retrostante riqualificata, sulla quale il foyer si può aprire; è uno spazio appartato di relax ed esposizione, appartiene al basamento ed è cinto da un muro di rampicanti sul quale si stagliano sedute e piedistalli della medesima pietra.
La scala: all’interno del foyer, la vista orizzontale e compressa del piano terra insegue, in alto, una leggera e aerea scala bianca in ferro, che attraversa il grande vuoto, in più direzioni, risalendo verso la luce, tra scorci accelerati di scale verso il cielo. Il colore bianco, i gradini in grigliato metallico tipo keller e i parapetti in vetro, assicurano la massima permeabilità alla luce che piove dall’alto.
Piano intermedio: è nuovo, realizzato per liberare i piani superiori dagli spazi/ufficio in affitto, che interferiscono con le funzioni espositive. Direttamente accessibili dal foyer e serviti dall’ascensore, non interferiscono con le altre funzioni. Sono distribuiti da un ballatoio, serviti da servizi igienici anche per disabili, e godono della massima flessibilità grazie all’uso di partizioni mobili realizzate con armadiature e vetrate che garantiscono permeabilità visiva e un ambiente confortevole e accogliente.
Piano primo: I piani superiori, liberati dagli uffici d’affitto ricollocati nel nuovo interpiano, immediatamente accessibile, acquistano una connotazione più puramente espositiva. L’accesso avviene mediante la scala che risale nel grande vuoto, o con gli ascensori. Un esteso pianerottolo/vestibolo, sul quale possono essere installate opere di alta dimensione, accoglie il visitatore.
L’intero piano è occupato dalla sala espositiva e dalla biblioteca che si affacciano con bucature sul grande vuoto. I controsoffitti vengono eliminati aumentando le altezze e svelando la struttura in cemento; caratterizzata dal ritmo direzionato e serrato delle travature e da forti chiaroscuri, essa riqualifica i nuovi spazi.
La sala espositiva è caratterizzata dalle travature entro le cui ombre scorrono i pannelli espositivi e il sistema di illuminazione con binari. Due tipi di pannelli, scorrevoli (lungo le travi) e su ruote, garantiscono la massima flessibilità, offrendo innumerevoli occasioni di allestimento. Quelli su ruote, quattro per ogni sala, possono essere posizionati in piena libertà configurando figure diverse, oppure, possono essere impiegati per dividere la sala in due ambienti, beneficiando queste di due ingressi separati, secondo le esigenze. Essendo impossibile una illuminazione naturale dall’alto ed essendo assolutamente inadatta quella dalla facciata, si è optato per una illuminazione artificiale che garantisca una visione sempre costante e controllata durante le diverse ore del giorno. Le luci, direzionabili e dotate di binario possono adattarsi ad ogni allestimento.
Tranne la struttura, tutte le pareti, i pavimenti (in resina) e i pannelli sono bianchi per esaltare le opere.
La sala è dotata di un deposito per le opere servito dal montacarichi.
La biblioteca è uno spazio appartato, separato dalla sala espositiva da un lungo setto/libreria (più basso del soffitto) che ne definisce l’ambito senza mortificare la continuità spaziale ritrovata. Cannoni di luce, che dalla copertura scendono entro l’involucro delle facciate, forniscono luce naturale alla lunga zona di lettura. Tre bucature strombate guardano all’esterno. Trasparenti vetrate definiscono l’ufficio e la zona flessibile che può ospitare, all’occorrenza, laboratori. La dimensione ridotta ha suggerito una modalità di libera consultazione, più adatta alle piccole biblioteche, caratterizzata dalla presenza calda dei libri a vista.
Ampi spazi ripostiglio e servizi igienici, anche per disabili e personale, completano la dotazione del piano.
Secondo piano: tutto il piano è destinato all’esposizione, che avvolge e si apre con bucature sul grande vuoto; le caratteristiche sono le stesse già descritte per il primo piano. Il medesimo sistema di pannelli scorrevoli e su ruote consente grande flessibilità espositiva e la possibilità di dividere in due la sala con ingressi indipendenti.
La sala è dotata di deposito per le opere direttamente servito dal montacarichi.
La seconda sala può, secondo le necessità, essere ad uso espositivo o uffici.
I servizi igienici sono completi anche per disabili.
Terzo piano: replica il piano inferiore tranne che per l’assenza della sala per eventuali uffici, essendo più estesi i depositi delle opere.
Quarto piano: la scala sbarca su un ampio vestibolo che può accogliere installazioni e opere; l’area espositiva è ridotta, ma più ampia dell’esistente; i pannelli garantiscono la flessibilità degli allestimenti.
Gli uffici, ridisegnati, sono stati tra loro collegati e non interferiscono più con la funzione espositiva. Godono della massima flessibilità grazie all’uso delle stesse partizioni mobili già descritte, realizzate con armadiature e vetrate che garantiscono permeabilità visiva. L’ambiente è ospitale e attraversato dalla luce. Un grande archivio serve gli uffici e la dotazione di bagni è molto aumentata comprendendo anche un bagno per i disabili e per il personale. Inoltre anche l’ufficio del direttore è dotato di un bagno privato.
Quinto piano: l’ultima rampa di scale conduce al bar sulla copertura. Questo nuovo piano, raggiungibile percorrendo il vuoto, ospita anche una sala multiuso, ed è tutto affacciato con vetrate su un grande spazio relax aperto in quota, una terrazza panoramica con vista sulla città, adatta ad ospitare eventi ed esposizioni all’aperto. La terrazza, resa godibile, dota l’edificio di una conclusione adeguata al percorso espositivo e percettivo che conduce il visitatore dal foyer attraverso la scala entro il grande vuoto, verso la luce.
Entro un grande locale tecnico ventilato sono concentrati tutti gli impianti che servono l’edificio. Caldaia, unita trattamento aria, gruppo frigo, serbatoi accumulo etc.
Struttura
L’intervento, pur stravolgendo la spazialità dell’edificio non prevede grandi modifiche della struttura. Il progetto considera la struttura esistente prefabbricata, mantenendo inalterati travi e pilastri, a meno di eventuali opere di consolidamento e adeguamento da verificare all’occorrenza. L’unica operazione avviene sui solai con l’apertura di buchi, per la realizzazione del grande vuoto a tutta altezza. Il vuoto, occupa in parte il vano della scala attuale, che viene demolita, e il cavedio esistente, mentre, per la parte eccedende, si opera smontando o tagliando i tegoloni esistenti, ricucendo con adeguate travi la struttura.
La struttura, caratterizzata dal ritmo delle travature e da forti chiaroscuri, è lasciata in vista come elemento qualificante gli spazi.
Le colonne degli ascensori rimangono inalterate, si prevede solo l’apertura di qualche porta.
I pannelli della facciata esistente non vengono rimossi ma inglobati nella nuova, consentendo un notevole risparmio. La nuova facciata è costituita da un pacchetto spesso 70 cm che ingloba i pannelli esistenti e uno spesso strato di isolamento a cappotto che garantisce le prestazioni termiche; essa contiene anche i condotti degli impianti che dal tetto scendono e servono dal perimetro dell’edificio i vari ambienti.
Due nuovi piani vengono aggiunti:
- In copertura viene realizzato un bar e uno spazio destinato ad usi diversi. La struttura, in acciaio,
- Il piano intermedio degli uffici sul foyer è appeso alla struttura esistente, adeguatamente rinforzata all’occorrenza. La struttura è in acciaio, con travi maggiori ancorate ai pilastri e travi secondarie tessute tra queste e i tiranti di bordo ancorati al soprastante solaio. Tra queste una lamiera grecata con un getto di completamento.
Impianti
Si prevede di razionalizzare e adeguare l’impianto termico, sostituendolo con uno a tutt’aria più adeguato alla destinazione dell’edificio.
All’ultimo piano è previsto un grande locale tecnico ventilato nel quale sistemare la caldaia (separata da muri REI 120), l’unita trattamento aria, il gruppo frigo, i serbatoi di accumulo etc., e le macchine dell’impianto del locale interrato che, attualmente nei locali sopra la rampa al piano terra, (locali dei quali si prevede la demolizione), qui vengono riposizionate.
Da questo locale tecnico, nuovi condotti raggiungono il piano interrato entro un apposito cavedio posizionato presso l’ascensore e i bagni, ricollegandosi all’impianto esistente della discoteca. Questo impianto è distinto da quello dell’edificio.
L’impianto che serve l’edificio invece è organizzato con una corona di condotti sommitali (camminano entro il controsoffitto degli uffici al quarto piano) dai quali si diramanno i condotti minori che, sfruttando il grande spessore dell’involucro delle nuove facciate (70 cm), scendono verticalmente e servono capillarmente dal perimetro dell’edificio i vari ambienti.
L’impianto è a tutt’aria monocondotto .
Per evitare condotti dalle dimensioni ingestibili, si opta per un impianto con aria primaria che scende dal tetto, disponendo le uta direttamente ai vari piani, all’interno dei controsoffitti.
Miglioramento termico
È ottenuto principalmente dall’intervento sulla facciata e sul tetto.
La nuova facciata è costituita da un pacchetto spesso 70 cm che ingloba i pannelli esistenti e uno spesso strato di isolamento a cappotto che garantisce le migliori prestazioni termiche; essa contiene anche i condotti degli impianti che dal tetto scendono e servono capillarmente dal perimetro dell’edificio i vari ambienti. La dispersione dalle finestre è inoltre ridotta drasticamente, sia per il ridotto numero di bucature in facciata che per i nuovi infissi che hanno più elevate prestazioni termiche.
L’intervento, interessando anche il tetto attuale con la costruzione di un altro piano e il rifacimento della terrazza, offre la possibilità di intervenire con un efficace isolamento sotto le nuove pavimentazioni.
Luce
La luce, naturale e artificiale, è elemento fondamentale di questo progetto.
Lo spazio maggiore e più rappresentativo dell’intervento, il grande foyer, gode di una luce naturale che ne esalta la spazialità; la luce lo taglia in orizzontale, con continuità, dalla stretta fessura soprastante i volumetti commerciali come dalla apertura compressa verso le strade, penetrando, accentua il carattere di sospensione del soverchiante volume sovrastante. Dal grande vuoto che risale attraversando le viscere dell’edificio, piove la luce più lirica, che dissolve la scala in un abbagliante moto ascensionale.
La luce artificiale, con faretti orientabili disposti nel controsoffitto, garantisce una illuminazzione direzionata o diffusa secondo le diverse esigenze, in base alle opere esposte e all’allestimento della sala conferenze che può funzionare separatamente.
Nelle sale espositive, essendo impossibile una illuminazione naturale dall’alto ed essendo assolutamente inadatta quella dalla facciata, si è optato per una illuminazione artificiale che garantisca una visione sempre costante e controllata durante le diverse ore del giorno. Le luci, direzionabili e dotate di binario possono adattarsi ad ogni allestimento variando anche di intensità secondo l’effetto che si vuole ottenere.
Nella biblioteca, lo stesso sistema di illuminazione della sala espositiva sottolinea la continuità spaziale, leggibile, inoltre, dalla altezza limitata della libreria. Cannoni di luce, che dalla copertura scendono entro l’involucro delle facciate, forniscono luce naturale diffusa alla lunga zona di lettura. La luce artificiale è concentrata sulla libreria e sul piano di lettura, accentuando il carattere intimo e raccolto dello spazio.
Tutti gli uffici beneficiano, sia nel caso di luce artificiale che naturale, del sistema di partizione in vetro che garantisce la massima permeabilità luminosa agli ambienti, evitando zone d’ombra e angoli bui.
Materiali
Un unico materiale ruvido, una pietra grigia e bocciardata riveste il basamento, esteso fino alla corte interna, i volumetti con le funzioni minori in cui esso si conforma, caratterizzando il foyer. Anche gli arredi fissi del foyer come i banconi sono della medesima pietra.
Tutto il volume superiore dell’edificio è rivestito con lastre di pietra locale chiara, le facciate, la copertura e la terrazza.
I muri interni sono invece intonacati e bianchi, nelle sale espositive e nel vuoto della scala etc, per evidenziare le opere.
La strutture in c. a. È invece lasciata in vista, pilastri, travi e tegoloni dei solai caratterizzano e qualificano i nuovi spazi.
I pannelli espositivi delle sale sono in mdf dipinti di bianco.
Le grandi porte dei depositi sulle sale espositive sono porte invisibili, prive di mostre, dipinte come il muro.
Tutte le vetrate, sia interne che esterne, sono senza montanti metallici, hanno controventamento in vetro come al piano terra e sulla terrazza. Anche gli uffici e la biblioteca hanno partizioni in vetro senza infissi.
La nuova scala è realizzata in ferro con travi scatolari sagomate (cosciali) e gradini in grigliato metallico elettroforgiato, per non impedire il passaggio della luce dall’alto. E’ tutta dipinta di bianco e i parapettisono realizzati in vetro.
Sostenibilità
L’intervento riconsegna un edificio totalmente rinnovato e più efficiente, ma soprattutto in grado di attrarre l’attenzione e la possibilità di ospitare eventi e manifestazioni prestigiose, che lo inseriscano nel circuito internazionale, beneficiando di un ritorno economico.
Il progetto prevede alcune modifiche strutturali relative alla scala e ai solai, e la realizzazione delle strutture dei due nuovi piani, ma queste operazioni, in una logica di ristrutturazione globale dell’edificio non incidono economicamente in maniera determinante, quanto invece scelte o voci relative a impianti e opere di finitura.
La spesa relativa alla realizzazione del nuovo piano destinato agli uffici in affitto, e il nuovo piano in copertura, serve a dotare l’edificio di spazi che possano rendere maggiormente dal punto di vista economico.
La realizzazione del nuovo piano, destinato agli uffici in affitto, può avere un rendimento economico migliore per la posizione privilegiata, comoda e immediatamente accessibile, che non interferisce con le altre funzioni, e che si inserisce in un contesto di prestigio.
Il nuovo piano sulla copertura, affacciato sulla grande terrazza panoramica, offre un grande bar e uno spazio multiuso oltre al grande spazio all’aperto; esso è un luogo attraente e versatile che può essere affittato, all’occorrenza, senza interferire con le altre funzioni dell’edificio, per molteplici usi, come eventi di moda, conferenze, feste private, rinfreschi, spettacoli, concerti, set cinematografici, etc, garantendo importanti ritorni economici.
Inoltre, l’intervento, fornisce oltre alle funzioni e alle dimensioni strettamente richieste, una maggiore superficie espositiva estremamente flessibile.
Il grande foyer, immediatamente visibile dalla strada, per la sua conformazione che lo avvicina a una piazza coperta, con bar e piccole attività commerciali, e il grande e versatile spazio, può prestarsi ad ospitare molteplici redditizi avvenimenti.