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PROGETTISTI: DELISABATINI architetti  +  Ji ho Yoon Architect
ANNO: 2017
DESCRIZIONE: Art Complex, Pyeongchang-Dong, Seoul – International Architecture Competition
LOCATION: SEOUL
COMMITTENTE: Città di Seoul – South Korea
COLLABORATORI: Arch. Vittorio Lecce, Arch. Silena Savoca


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PUBBLICAZIONI:


L’area di concorso, frammentata in quattro parti di cui una principale molto più ampia delle altre, si attesta su una importante strada: la Pyeongchangmunhwa-ro.
E’ una zona caratterizzata da un contesto urbano con una densità medio\bassa e da un interessante e morfologicamente articolato paesaggio naturale.
L’area di concorso principale è caratterizzata da un ripido pendio con tratti di roccia affiorante e dalla veduta soprastante e circostante del verde e delle montagne. 
La particolare orografia dell’area diventa, insieme al nuovo costruito, parte integrante dello spazio museale e gli elementi della natura come arte da esporre al fianco delle opere d’arte. 
Il progetto rifiuta la concentrazione delle funzioni in un unico edificio, facendo prevalere l’idea di “impianto diffuso “nell’area dell’Art Complex auspicando anche un maggiore coinvolgimento dei cittadini.
Si è pensato di distinguere, il sistema museale vero e proprio, (con il suo edificio principale caratterizzato dall’aspetto scultoreo che intrattiene rapporti visivi e fisici con il paesaggio), dalle researches area e il museum office (concentrati in un edificio isolato più integrato al contesto urbano circostante).
Il progetto del museo si organizza come una successione di aree espositive (interne e all’aperto), unificate da un percorso che dalla Pyeongchangmunhwa-ro conduce il visitatore lungo il pendio sino alla sommità dell’area e viceversa.
Il percorso principale coincidente con il percorso espositivo inizia nella prima area espositiva posta su un podio, oltre la grande strada, in prossimità del canale.
Questo percorso continua nell’area posta davanti alla researches area e il museum office building, dove è maggiore la visibilità e il coinvolgimento dei passanti e a cui si può arrivare anche dal parcheggio interrato adiacente.
Questo si rafforza nel piazzale di accesso all’edificio principale, avviandosi sotto questo e risultandone risucchiato dal grande vuoto interno sul quale si affacciano tutte le aree espositive interne (open archive platform, special exhibition room and project gallery).
Il visitatore, risalendo con scale e ascensori entro questo ampio e alto spazio dalla forte e suggestiva plasticità, emerge sulla grande terrazza espositiva dell’edificio principale.
Essa, per forma dell’edificio, è per la maggior parte protetta verso la città e rivolta verso la collina verde vicina e le lontane montagne.  
Dalla terrazza, il percorso si avvia con rapide svolte e comode rampe lungo il pendio verde, verso la sommità dell’area, attraversando le altre area espositive poste su terrazze-belvedere incastonate nella roccia e protese nel vuoto, sino all’ultima, scavata nell’area oltre la strada, ove il percorso si conclude.
L’edificio principale, si mostra come un solido volume plastico e scultoreo, incastrato nel pendio e parzialmente sospeso.
Per la sua posizione e conformazione intrattiene un particolare e diretto rapporto fisico e visivo con il pendio.
Al di sotto del volume sospeso, attraverso le pareti vetrate, la parete di roccia retrostante si mostra alla vista senza interruzioni e diviene parte visivamente integrante del grande spazio interno.  
La parte di roccia delinea lo spazio intimo e meditativo sul quale si affaccia la Reference area.
Il grande atrio è uno spazio continuo ricco di scorci che connette visivamente tutte le sale espositive ai diversi livelli. In esso trovano posto anche il caffè e il book shop senza soluzione di continuità con l’Open Archive Platform.
E’ percorso dalle scale che risalgono verso la terrazza espositiva e la luce, risucchia il visitatore, ed è adatto ad ospitare eventi diversi come ad accogliere l’esposizione di grandi opere.
Tutti questi grandi spazi tra loro visivamente connessi beneficiano di una luce naturale che piove dall’alto, con la possibilità eventuale di oscuramento secondo le necessità diverse.
Il progetto paesaggistico prevede di inserire nell’area delle terrazze in cemento armato incastrate nella collina e collegarle con un percorso naturalistico\espositivo che asseconda la pendenza del pendio.
Le altre 2 piazze (due di fronte agli edifici principali, una oltre la strada, vicino al canale, e l’ultima alla sommità del pendio altre la strada, saranno rivestite in pietra e ospiteranno opere d’arte. 
Le aree esterne restanti saranno progettate a verde. Nella più grande, la collina retrostante il principale edificio, verrà rinfoltito il bosco esistente con le essenze tipiche locali, al fine di nascondere alla vista edifici vicini visivamente molto invadenti e garantire allo stesso tempo continuità visiva con la veduta della montagna soprastante.