PROGETTISTI: DELISABATINI architetti
ANNO: 2013
DESCRIZIONE: Concours de Projet pour 15 Logements Durables
LOCATION: CHAPELLE·LEZ·HERLAIMONT, CHARLEROI (BE)
COMMITTENTE: La Ruche Chapelloise (SLSP)
COLLABORATORE: Arch. F. Ominetti
DOWNLOAD:
PUBBLICAZIONI:
L’edilizia pubblica risulta essere l’unica in grado di contastare la deleteria tendenza alla città dispersa che sta divorando il suolo belga.
Essa offre la possibilità di concepire interventi diversi dalla casa singola, organismi nei quali si può sperimentare una benefica e salvifica maggiore densità, con l’impiego di tipologie edilizie che garantiscano comunque le esigenze di privacy dei loro abitanti. La densità che si raggiunge è di circa 50all.\ha, cinque volte tanto quella dell’intorno, dato che mediamente equivale a circa 10all.\ha. Lo spazio libero non edificato, diventa spazio pubblico qualificato a servizio dei futuri abitanti. Se da un lato si cerca di garantire le stessa condizioni di vita che si svolgono nelle case unifamiliari, dall’altro si cerca di unire le varie case in un unico organismo conferendogli significato urbano. Da questo deriva la scelta di un unico materiale di rivestimento quale il mattone, per altro identico a quello delle preesistenze, e delle tipologie a patio e a schiera.
Il sito è occupato da un edificio dismesso che ha subito nella sua storia già un processo di trasformazione, con nuovi corpi aggiunti ai tre originari e che si presenta come unitario e riconoscibile nel panorama della campagna.
L’intervento prevede di realizzare, in due fasi, un totale di 15 alloggi, di varie dimensioni, in parte realizzati trasformando l’edificio esistente, in parte realizzando un ampliamento.
Nella prima fase è prevista la realizzazone di 5 case a patio, a cavallo tra il vecchio edificio (tre case) e il nuovo (due case).
L’intervento prevede di mantenere solo le parti più pregiate e rilevanti del vecchio mattatoio.
L’ampliamento avviene in continuità con l’esistente, si continua il bordo nord e si ricompone il corpo centrale, i segni permangono nella trasformazione. Anche i materiali sono i caratteristici muri in mattoni. L’intervento trasforma l’esistente in un organismo nuovo e riconoscibile, dall’aspetto unitario, mantenendo memoria e segni secondo una logica di continuità.
La scelta delle tipologie a patio e a schiera e una evidente modularità garantisce ai 15 alloggi la loro individualità, consentendo la percezione di parti individuali e distinte all’interno dello stesso organismo.
Queste case mantengono i caratteri che contraddistinguono la casa singola: privacy, ingresso indipendente, tetto, giardino privato, continuità con il giardino interno.
L’intervento mantiene l’aspetto di chiusura verso l’esterno del mattatoio, aprendosi invece totalmente verso la migliore esposizione a sud, esposizione alla quale guardano tutte le case, con visuali sulla campagna e il sole.
Una nuova strada dà accesso sul lato sud ai parcheggi delle abitazioni, ricreando il rapporto casa- strada tipico degli insediamenti belgi.
Tutta l’area interna, spazio connettivo di accesso alle abitazioni, è pedonalizzata, allargandosi alle due estremità in ameni luoghi dello stare che favoriscono la socializzazione, portando con sè il carattere della socialità urbana.
Le case a schiera, (sei di dimensioni diverse) sono realizzate su due piani nel corpo centrale, in parte ricostruito, con accesso diretto dalla stradina pedonale che le separa dalle case a patio; i giardini murati sono estesi fino al limite del lotto, a ricostituire il suo bordo sud.
Le case a patio (otto) chiudono tutto il bordo nord ed est del lotto. Il vecchio edificio si amplia seguendo il bordo con l’inserimento di nuovi elementi verticali, torrette, che identificano il ritmo delle case, consentendo, al loro variare, di generare le case più grandi.
Chiuse all’esterno, sono esposte verso sud, affacciate sulla fascia di giardini interni che le affiancano. Nella parte vecchia, riconoscibile dal tetto a falde, le tre case hanno stanze da letto nel sottotetto. Nella parte nuova, (cinque case) la variazione dimensionale è ottenuta al variare della torretta, che si estende entro il patio.
Due case a patio soddisfano la percentuale di alloggi adattabili per i disabili, mediante l’uso di tramezzature rimovibili, previste nella secondda fase.
La casa singola presso l’ingresso, è mantenuta e riprogettata all’interno per adeguarla agli standard, inoltre viene dotata di un giardino privato e resa accessibile dallo spazio comune.
I materiali scelti sono quelli comunemente diffusi nella tradizione costruttiva belga quali il mattone pieno per gli esterni e la pavimentazione in pietra squadrata, riutilizzando quella esistente presente nel piazzale interno all’ex mattatoio, allo scopo di creare una continuità materica e morfologica con la preesistenza. Gli altri materiali, quali la lana di roccia come isolante termico, la struttura di legno per i tetti inclinati, i solai tipo “hortis” in cemento armato prefabbricato, sono stati scelti per la loro ampia utilizzazione anche nel campo dell’edilizia sociale.