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PROGETTISTI: DELISABATINI architetti 
ANNO: 2020
DESCRIZIONE: Sara Hilden Art Museum Building
LOCATION: TAMPERE (FINLAND)
COMMITTENTE: Sara Hildén Fondazione e la Città di Tampere 
COLLABORATORI: Berkay Kapucu, Taylan Yilmaz


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PUBBLICAZIONI:


Il museo costituisce un elemento fondamentale nel consolidamento della vocazione culturale della zona di Finlayson, ex zona industriale di rilevanza nazionale che ha ormai assunto, dopo la riconversione funzionale, un ruolo trainante nella vita della città di Tampere.
Il nuovo edificio del museo ben si integra allo storico paesaggio urbano di Finlayson del quale ripropone la struttura a blocchi dei grandi edifici industriali vicini. Ribatte allineamenti, fronti e altezze del tessuto edilizio circostante. L’uso del mattone, materiale caratteristico degli edifici circostanti e del paesaggio urbano, rientra nella logica di continuità dell’intervento.  
Il museo si integra ma non si mimetizza; si distingue per il suo volume semplice e riconoscibile, profondamente inciso, ottenuto dalla sottrazione di volumi. Queste incisioni, sottrazioni, consentono di ottenere una permeabilità visiva doppia: dall’interno con scorci verso la città, e dalla città, di attraversare l’edificio con lo sguardo traguardando facciate o il verde del parco, come nel caso del portico che sollevandosi consente dalla strada la vista del parco.  
Nel volume dell’edificio si distingue una parte più densa, che corrisponde alle funzioni espositive tutte compattate nel settore ovest, ed una parte più aperta, corrispondente alla zona di accesso del portico e del foyer ad est.
Il museo, situato lungo il vivace percorso pedonale che lo collega direttamente alla piazza principale della città, accoglie il visitatore e i cittadini, offrendo il suo grande portico come spazio pubblico aperto alla città, come una pubblica piazza.   Ampie vetrate rendono visibile il foyer all’esterno e permeabile il museo alla città.
Il portico, grande spazio a tutta altezza (18m) aperto verso il cielo, è un volume sospeso sotto il quale la vista corre libera dalla strada verso il parco; è una piazza coperta, un luogo pubblico e accogliente dove sostare, luogo di esposizione all’aperto di grandi opere.

In continuità anche visiva con il portico, il foyer accoglie il visitatore; il nucleo opalescente della sala multifunzionale, con le sue pareti mobili può adattarsi alle diverse esigenze; l’angolo del caffè, il bookshop e il workshop trasparente e affacciato sul verde del parco vivacizzano lo spazio.
L’edificio è organizzato secondo due percorsi che non interferiscono tra loro, quello espositivo dei visitatori e quello di servizio delle opere e dello staff.
Il percorso espositivo inizia dal foyer con la scala che conduce i visitatori al primo piano direttamente nella sala grande e, da qui, attraverso una successione di sale che si sviluppano lungo tutto il primo piano, sino alla scala che caratterizza il prospetto ovest dell’edificio. Questa, dà accesso al secondo piano, dove si sviluppano in successione le ultime sale, sino all’affaccio improvviso sul grande vuoto della sala grande con la scala che riconduce in discesa il visitatore verso il foyer.
Il percorso di servizio invece, dalla testata ovest, consente l’accesso separato dello staff e delle opere al piano interrato nel quale si trovano tutte le funzioni accessorie del museo e il grande deposito delle opere; questo, è collegato mediante il montacarichi, alla banchina di scarico e a tutti i piani del museo
L’area espositiva, si sviluppa su tre piani;
Al piano terra, in diretta connessione visiva con il foyer, l’area espositiva si articola come successione di sale, immediatamente accessibili, adatte, oltre alla esposizione permanente anche ad ospitare mostre temporanee. La sala maggiore è caratterizzata da una grande apertura vetrata apribile che guarda il parco, questa consente l’accesso diretto di opere colossali; pannelli mobili consentono, all’occorrenza, di chiudere la vetrata come un muro. 
I due piani superiori sono interamente dedicati ad area espositiva; questa si articola lungo un percorso che ha inizio e fine nella sala grande; nel foyer, la scala avvia il percorso che conduce alla sala grande a doppia altezza (11m), situata al primo piano, affacciata sulla terrazza panoramica e il portico. Questa grande sala, insieme al portico, il foyer con la sala multifunzionale e la terrazza costituisce un insieme di spazi chiusi e aperti molto versatili capaci di ospitare eventi diversi, spettacoli, performance, esposizioni di grandi opere, etc.; nella immagine vediamo la Calamita cosmica, lo scheletro colossale opera inquietante di Gino De Dominicis.
Il percorso, dalla sala grande, si avvia attraverso una successione di sale che si sviluppano lungo tutto il primo piano, sino alla scala che caratterizza il prospetto ovest dell’edificio; questa conduce il visitatore al secondo piano, dove si sviluppano in successione le ultime sale, sino all’affaccio improvviso sul grande vuoto della sala grande e la scala che riconduce in discesa il visitatore verso il foyer. 
Le sale, di dimensione variabile, con altezza costante di 5metri, sono adattabili ad allestimenti diversi secondo le diverse esigenze, per mezzo di pareti mobili provvisorie. Le sale sono tutte chiuse, illuminate artificialmente. Ma, il visitatore, lungo il percorso, vede alternare la vista delle astratte sale che contengono le opere d’arte, con squarci inaspettati di viste sulla realtà esterna: la città, il verde, i tetti e le facciate decorate degli edifici ottocenteschi, visibili dalle incisioni che caratterizzano e modellano all’esterno il volume del museo.
Il piano interrato, accessibile da un ingresso di servizio riservato al personale, ospita comodamente tutte le funzioni accessorie del museo, e il grande deposito delle opere, collegato mediante il montacarichi alla banchina di scarico e a tutti i piani del museo.
L’area oltre la strada, riqualificata, è organizzata come uno spazio di sosta pedonale, pavimentata e con sedute in muratura, adatta anche ad ospitare attività museali come workshop all’aperto. Il volume che contiene le scale e gli ascensori di accesso al parcheggio interrato, costituisce una quinta muraria che contribuisce a definire lo spazio e all’occorrenza può funzionare come parete espositiva. Una porzione di verde con nuovi alberi allieta e contribuisce a riqualificare questo spazio che si configura come una piacevole piccola piazza prospiciente il museo.