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PROGETTISTI: DELISABATINI architetti 
ANNO: 2010-2011
DESCRIZIONE: Guglielma
LOCATION: ROMA
COMMITTENTE: privato
COLLABORATORI: Arch. V. Pizzuto
FOTOGRAFO: Cesare Querci


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PUBBLICAZIONI:
http://www.ar-edizioni.it/prodotto/yearbook-02/

L’intervento ha previsto lo svuotamento totale dell’abitazione originaria con tutte le sue partizioni interne. Concepita negli anni cinquanta come un insieme di tanti ambienti accostati, stanze chiuse, secondo una spazialità conseguentemente frazionata, viene riorganizzata secondo una successione di fasce funzionali affiancate tra loro e una concezione spaziale che predilige la continuità; solo quattro nuovi elementi architettonici ridisegnano lo spazio: il muro cavo dei servizi, la libreria in muratura, il volume cavo, il pannello scorrevole. 
Il tema principale dell’intervento è un grande muro cavo, già precedentemente più volte indagato, qui utilizzato in un ambito domestico, introduce una nota di monumentalità fuori scala. 
Questo setto abitato segue un tracciato che ricalca l’andamento ortogonale esistente, consentendo un’organizzazione dello spazio per fasce funzionali dall’andamento parallelo di ampiezza diversa (zona notte, servizi, zona giorno, cucina).
Oggetto funzionale, è al tempo stesso anche oggetto formale e plastico; il suo notevole spessore, così estraneo alle consuete dimensioni delle murature odierne, allude prepotentemente agli antichi grandi spessori murari e viene inciso con un ritmo sincopato da vistosi e profondi segni strombati che affondano nella sua massa; al suo interno raccoglie, compresse, le funzioni più minute e di servizio (ripostigli, i nuovi bagni etc). 
Le strombature, che ne consentono l’attraversamento e al tempo stesso agiscono come disimpegno e filtro tra le fasce funzionali della zona notte, giorno e il suo contenuto di servizi, generano ambiti protetti e cannocchiali visivi che indirizzano la visuale all’attraversamento trasversale infilando l’intero alloggio. 
Questi ambiti, cavità, ambienti piccoli entro grandi, sono chiare allusioni all’architettura del passato che viveva del peso della massa, di anditi nascosti e passaggi segreti, e dello spessore della materia, valori ormai sempre più dissolti in leggere, inconsistenti, poco durevoli superfici. 
Il setto cavo, così forte come segno, non blocca lo spazio, assicura una flessibilità della zona notte che può essere mantenuta come un grande ambiente unitario oppure organizzata in due ambienti distinti mediante semplice interposizione di un elemento/mobile che li separa. 
Altri tre elementi costituiscono contorno e completamento al setto abitato nella composizione, definendo l’assetto finale dello spazio. 
Ad accelerare la prospettiva e la direzione trasversale al setto e al suo cannocchiale visivo, che infila l’abitazione per tutta la sua lunghezza, contribuiscono le lame orizzontali in muratura della libreria nel quale si dissolve il muro d’ingresso, con il loro forte richiamo plastico. 
Il soggiorno, ampio e luminoso, è abitato dalla presenza di un solido cavo, ostacolo attorno al quale la vista è deviata su scorci inaspettati e ambiti protetti. 
Infatti, è proprio questo elemento dal contenuto funzionale, che organizza, in continuità visiva, la successione dei diversi ambiti funzionali del soggiorno nel loro articolarsi attorno ad esso, differenziandosi tuttavia, tra i momenti dell’accesso, debitamente filtrato, dell’area soggiorno, del pranzo, dell’attraversamento e della libreria. 
Un grande pannello scorrevole a tutta altezza, chiuso, si ammorsa nei piani murari della libreria, consentendo di isolare o annettere la zona cucina al soggiorno secondo le esigenze variabili degli abitanti; il suo forte valore e impatto plastico/decorativo connota la casa insieme agli altri tre elementi. 
L’intervento, oltre ad aver totalmente stravolto la concezione spaziale preesistente, consegnandoci uno spazio ricco e interessante che si lascia piacevolmente abitare, ha prodotto, una totale rifunzionalizzazione dell’alloggio, incrementando notevolmente l’area del soggiorno, con l’eliminazione degli inutili disimpegni preesistenti e dotando, al tempo stesso, l’abitazione di maggiori e più efficienti spazi di servizio, tutti celati e contenuti entro i nuovi elementi architettonici, come i tre locali da bagno, che sostituiscono l’unico servizio precedente, oltre a tutti i nuovi spazi ripostiglio che servono puntualmente e capillarmente gli ambienti per le rinnovate esigenze degli abitanti. 
La variazione della luce naturale, spegnendosi nelle profonde zone d’ombra delle strombature che attraversano il setto dei servizi, riaccendendosi nei luminosi spazi fluenti dell’abitazione, contribuisce a delineare i diversi ambiti funzionali. 
I materiali sono gli astratti bianchi delle murature e il legno delle pavimentazioni.